Venezia come costruzione di luce e materia, città reale e al contempo traghettata in una dimensione “sentimentale” dove il legame con il figurativo si allenta e la spatola traccia sulla tela la visione mossa e commossa di un luogo dell’acqua e della vita più che della storia. Questo, senza negare la grande tradizione della pittura veneziana. Una tradizione nella quale la veneziana Carla Erizzo è stata immersa sin da ragazza. Figlia di un restauratore, dopo la laurea in Economia e Commercio preferisce seguire le orme paterne, operando per circa vent’anni nel campo del restauro e dedicandosi anche alla riproduzione “interpretata” di opere del Canaletto, di Marieschi e Guardi. Negli ultimi anni nel suo studio veneziano si dedica unicamente alla pittura, una bottega, dove il passato è nutrimento per il presente, le antiche tecniche sono al servizio della sua astrazione materica. Carla Erizzo espone in Italia e all’estero dal 2001 e molte sue opere fanno parte di collezioni di tutta Europa. Da qualche anno collabora con una scuola elementare, dove insegna pittura ai più piccoli; un’attività di volontariato rivolta anche al mondo del sociale e alla promozione culturale. Opera a Venezia e vive a Mestre. Rassegna a cura di Emanuele Horodniceanu. Le opere rimarranno esposte fino al 24 Novembre.