Entrambi questi aspetti fondamentali nell’ambito della socialità hanno assunto, nei secoli di vita dello Stato marciano, tonalità e connotazioni del tutto originali (ed in special modo la tolleranza, di gran lunga più perseguita rispetto all’intolleranza). Prima di tutto, si cercava di lasciare il maggior spazio possibile alla libertà di coscienza individuale, purché essa non comportasse ripercussioni di mancato riconoscimento dell’ordine gerarchico della comunità. Si tende a mantenere e a rispettare le diversità di qualsivoglia natura, le “parole d’ordine” sono la lealtà e la negoziazione, la reciproca comprensione, non l’integrazione, ad esempio nei confronti delle comunità estere non cristiane e nei confronti di stili di vita comunque diversi. Perfino per i carcerati si osservavano particolari forme di rispetto e di volontà di non escluderli del tutto dall’ambito sociale. Qualche studioso contemporaneo ha voluto soffermarsi anche sull’aspetto dell’intolleranza e della repressione, forse amplificandolo, parlando di un regime occhiuto e poliziesco che, francamente, non pare affatto emergere dagli scritti presi in esame, sia interni alla laguna che esterni ad essa. Insomma, un composito panorama, che merita di essere analizzato in profondità. Presentazione a cura del Prof. MARCO ZANETTO